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L'Ufficio Ricerca Fondi Musicali è stato istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1965 come ufficio della Biblioteca Nazionale Braidense per costituire il catalogo della musica a stampa e manoscritta fino al 1900 conservata nelle biblioteche pubbliche e private italiane.
A partire dal 1986, il catalogo della musica a stampa è stato convertito in base dati nazionale con il progetto SBL-Musica, ed è ora il nucleo della base dati Musica di SBN.
Il materiale musicale costituisce circa il 10% dei record bibliografici di SBN ed è tuttora l'unica base dati nazionale specializzata esistente al mondo, con la possibilità di descrivere e creare accessi codificati per tutti i dati specifici, come incipit musicale, organico vocale e strumentale, forma musicale, presentazione, luogo e data di rappresentazione, personaggi e interpreti.
Vista l'esistenza di una base dati così evoluta, l'alimentazione del catalogo cartaceo è cessata nel 1998.
A tutt'oggi, però, il contenuto del catalogo dei manoscritti è stato recuperato in basi dati accessibili via web solo parzialmente e indirettamente: circa 70.000 record di manoscritti segnalati dal catalogo sono presenti in SBN, e circa 30.000 si possono consultare (previa sottoscrizione) nella base dati internazionale del RISM (Répertoire International des Sources Musicales).
Ma, date le sovrapposizioni tra le due basi dati e il fatto che non tutti i record bibliografici corrispondono a schede del catalogo, circa il 60% delle schede cartacee di manoscritti dell'Ufficio Ricerca Fondi Musicali sono l'unica fonte di informazioni collettiva. Questa percentuale sale sensibilmente per i manoscritti dell'Ottocento, che solo di recente si sono iniziati a catalogare con sistematicità.
La possibilità di recuperare in SBN il catalogo dei manoscritti musicali è stata presa in considerazione, ma la difformità del livello descrittivo delle schede ha fatto scartare questa ipotesi. Tuttavia l'importanza del contenuto informativo è tale che nel 2003 la Biblioteca Nazionale Braidense ha comunque deciso di scansire le schede e indicizzarle secondo gli standard dettati dall'ICCU per il recupero dei cataloghi storici.
Data la particolarità del materiale musicale, sono stati appositamente creati sei campi di accesso: autore, titolo, forma musicale, organico, numeri (d'opera, ordine, catalogo tematico), tonalità, per consentire ricerche impossibili nel catalogo cartaceo, ordinato per autore e titolo. Lo scorrimento "scheda per scheda" del catalogo digitalizzato è praticabile per "cassetti" di 200 schede.
L'interfaccia, in italiano e inglese, consente la ricerca combinata su tutti i sei campi, con possibilità di troncamento a sinistra e a destra, di combinazione di termini e anche di range tra un termine e un altro (ad esempio scrivendo da "caccini" a "campion" troverà tutti gli autori compresi nell'intervallo, come Cafaro, Cagnoni, etc.).
I risultati si presentano come una tabella ordinabile a scelta dell'utente su sei livelli, sia ascendenti, sia discendenti. Cliccando su una riga si visualizza l'immagine della scheda che contiene la descrizione e la localizzazione del manoscritto.
Altri dettagli si possono trovare nell'Help.
Sono allo studio ulteriori sviluppi quali il salvataggio dei risultati, la stampa delle schede, l'aggiunta di altri campi d'accesso (in particolare la localizzazione) e ulteriori possibilità di navigazione.
Il lavoro di indicizzazione è stato compiuto per Automazione Piemonte da Peter Reister, Emiko Yasuda e Clara Rolandi; Attilio Rossi ha contribuito alla verifica dei dati e allo sviluppo dell'interfaccia di ricerca. Un ringraziamento particolare a Gabriele Gamba e Aldo Coletto per l'assistenza tecnica nello sviluppo del sito.